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Save the Gioconda, save the world

Capita che la mia ragazza, Chiara, abbia deciso di passare qualche giorno a Parigi con suo fratello. Capita anche che io abbia una fervida immaginazione e molta poca stima dei francesi… È quindi assolutamente naturale che le abbia detto: «Quando andrete al Louvre, ricordati di difendere la Gioconda a costo della vita». Beh, ecco, voi avete capito di certo il motivo e quindi il racconto potrebbe fermarsi qui, ma invece la mia ragazza non l’ha capito questo motivo e così ho dovuto spiegarglielo

«Vedi cara, – ho detto – in questi giorni, visitare i musei è alquanto pericoloso. È pieno di gruppi terroristici che vogliono terrorizzare, di ignoranti che vogliono ignorare e di attentatori che vogliono attentare. Parigi è certamente in cima alla lista degli obbiettivi dei suddetti e, se tu dovessi trovarti al Louvre proprio durante un blitz, le probabilità di uscirne viva sarebbero comunque molto basse. Quindi tanto vale pensare a chi, fuori di lì, resterà vivo, e a salvare la Gioconda».

«Ancora non capisco…» dice lei. E allora proseguo.

«Se tu dovessi dare la vita per salvare la Gioconda, inevitabilmente si innescherebbe una catena di eventi micidiale da fare invidia a Branduardi e Alla fiera dell’Est:

  • Il nostro governo indirebbe un giorno di lutto nazionale, una cerimonia di commemorazione a reti unificate e un risarcimento ai tuoi familiari.
  • Il Corriere della Sera titolerebbe: “Massacro al museo del Louvre: giovane italiana dà la vita per salvare la Gioconda“, con tanto di approfondimenti: “Il video che ha commosso il web”; “Guarda la photo gallery”; “Sondaggio: Tu cosa avresti fatto?”; “Le 10 cose che non sai sulla Gioconda“; e “Anche a Monnalisa piacevano i gattini”.
  • Papa Francesco ti ricorderebbe durante l’omelia di Pasqua, condannando la violenza ed esaltando il tuo amore per la cultura e per Leonardo Da Vinci. Potrebbe persino riconsiderare la faccenda della Maddalena ne L’ultima cena e rivalutare Dan Brown.
  • La Francia, colpita e commossa dal tuo gesto estremo, ci restituirebbe la Gioconda, con le più sentite condoglianze del presidente Hollande.
  • L’Università degli Studi di Milano si accorgerebbe che eri iscritta a Scienze dei Beni Culturali e ti concederebbe la laurea ad honorem postuma. Spingerebbe inoltre perché tu finisca citata in tutti i libri di storia dell’arte, nel capitolo sulla storia della Gioconda.
  • Tutti i tuoi account social (di cui io ho la password) raggiungerebbero in breve tempo il milione di follower, e io mi dedicherei alle pubbliche relazioni, ai ringraziamenti per le manifestazioni d’affetto e al lancio del mio nuovo libro intitolato…
  • La vera storia di Chiaretta Kiki : da studentessa ad eroina. Bestseller edito da Feltrinelli, alla quinta ristampa nel primo mese. La scelta sarebbe ricaduta su Feltrinelli, dopo aver rifiutato le numerose offerte di Mondadori, lasciando alquanto seccata una certa Marina Berlusconi.
  • Verrei intervistato da Barbara D’Urso, a cui confesserei di sentirmi in colpa per averti suggerito di proteggere la Gioconda: “Se solo avessi saputo, non ci avrei scherzato… E ora sarebbe ancora qui con me!” Piangeremmo insieme in diretta. Numerose le giovani telespettatrici che, commosse, mi scriverebbero lettere d’amore e di conforto.
  • Seguirebbe un’intervista da David Letterman che suggerirebbe, visti i recenti sviluppi, che se non fosse stato per me e per i miei suggerimenti, a quel punto il mondo avrebbe perso per sempre la Gioconda. Anne Hathaway, ospite del programma, sentirebbe la mia storia per la prima volta da dietro le quinte e, commossa, mi inviterebbe a cena.
  • La tua famiglia mi accuserebbe pubblicamente di stare sfruttando il tuo sacrificio per fini personali. Alla fine ci riappacificheremmo durante la più seguita e commovente puntata di C’è posta per te. Maria De Filippi annuncerebbe il suo ritiro dalle scene, dopo questo successo.
  • Anne Hathaway annuncerebbe pubblicamente il suo divorzio dal marito Adam Shulman, dichiarando di non poter più stare con un uomo quando il suo cuore appartiene ad un altro. Il mese successivo mi inviterebbe ad un secondo appuntamento.
  • Dopo il nostro matrimonio, Anne si trasferirebbe qui in Italia, pur mantenendo una casa anche ad Hollywood, dove trascorreremmo parecchi mesi all’anno per il suo lavoro. Come suo manager, avrei il compito di seguirla ovunque, su tutti i set dei suoi film… Ultimo dei quali sarebbe la trasposizione cinematografica di La vera storia di Chiaretta Kiki : da studentessa ad eroina, in collaborazione con RAI Cinema, in cui Anne ti interpreterebbe con tanto sentimento da farle conquistare un Oscar come Migliore Attrice Protagonista, che dedicherebbe prontamente al tuo ricordo.
  • Poi…»

A questo punto, Chiara mi interrompe con un sorriso e fa una telefonata: «Buongiorno, volevo sapere se fosse ancora possibile disdire la prenotazione per la visita del Louvre…». E addio sogni di gloria.

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