Ai bambini si raccontano un sacco di fandonie, pensando di fare il loro bene. Un po’ per educarli, un po’ per dar loro speranza, un po’ per far loro credere che il mondo sia migliore di quello che è. Sono certo che sappiate a cosa mi sto riferendo… Ma no, quale Babbo Natale?! Quale Befana e quale Gasparri?! Quale Fata dei Dentini o cicogna che porta i neonati?! I genitori raccontano ai figli tonnellate di bugie ben peggiori di queste! Soprattutto considerando che purtroppo Gasparri esiste davvero…
Ecco le 10 peggiori bugie che si raccontano ai bambini:
- «Non sei grasso… Vedrai che crescendo, va tutto in altezza!»
Vent’anni dopo: «Tesoro, devi metterti un po’ a dieta, lo dico per il tuo bene!» - «Se ci credi davvero e ci metti tutto il tuo impegno, da grande potrai fare quello che vorrai…»
Vent’anni dopo: «Tranquillo tesoro, ti sei laureato con 110 e lode in ingegneria nucleare, vedrai che prima o poi lo trovi un lavoro!» - «Se dici la verità, nessuno si arrabbierà e risolveremo insieme qualsiasi problema.»
Dieci minuti dopo: «ORA TE NE VAI IN CAMERA TUA E GUAI SE TI SENTO FIATARE! E PER UN MESE PUOI ANCHE SCORDARTI DI USCIRE COI TUOI AMICI! È CHIARO?!» - «Vedrai che alla fine chi si comporta correttamente viene premiato…»
Vent’anni dopo: «Tesoro, se non impari a farti furbo, continueranno tutti a metterti i piedi in testa per sempre!» - «Sii superiore… Tu sei migliore di loro, lasciali parlare. Smetteranno!»
Vent’anni dopo: «Sii superiore… Tu sei migliore di loro, lasciali parlare. Smetteranno!» - «Quando avrai una casa tua potrai fare le tue regole, ma fino ad allora…»
Vent’anni dopo: «Caro, forse a casa dei tuoi potevi fare quello che volevi, ma in questa casa le regole le faccio io! È chiaro?!» - «Vedrai, in futuro le cose miglioreranno…»
Vent’anni dopo: «No, scusa, in che senso il M5S e la Lega hanno formato il nuovo governo insieme?!» - «Se mangi tutta la verdura ti vengono i muscoli!»
Vent’anni dopo: «Se mangi tutta la verdura, forse non ti verrà un infarto prima dei 40 anni…» - «Ti tratterò come un adulto quando ti comporterai come tale!»
Vent’anni dopo: «Pronto? Ciao tesoro! Come sta il piccolino della mamma? Hai mangiato?» - «Figliolo, quando ti sposerai anche tu, capirai!»
Vent’anni dopo…