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Equivoci sui social media manager

11 Marzo 2018

Mi rendo conto che non sia facile per tutti, specialmente per i non addetti, capire quale sia il lavoro del social media manager (o social media strategist, o social media coso, come preferite). Anche per me che lo sono, spiegarlo a qualcuno che sia totalmente (o quasi) a digiuno di Web e social network non è facile: dovrei interrompermi in continuazione per spiegare al mio interlocutore altri mille termini, per lui astrusi, che sarei costretto a usare.

La cosa veramente difficile però è far capire alle aziende e ai datori di lavoro cosa NON è un social media manager e cosa NON è tenuto a fare o a saper fare. Il più delle volte, far capire questi concetti è molto complicato, perciò cercherò di semplificare il tutto con un comodo elenco, sicuramente incompleto.

Mi sembra scontato (ma purtroppo necessario) premettere che ognuna di queste funzioni può saltuariamente essere svolta anche da un social media manager competente e comprensivo, proprio come da qualsiasi altro dipendente. Il trucco è il tenere a mente quel “saltuariamente” e ricordarsi sempre un per favore prima e un bel grazie dopo. Non è così difficile dopo tutto…

Datori di lavoro, capi-ufficio e colleghi di social media manager mettetevi comodi (come al solito, insomma), leggete attentamente (lo so, chiedo molto) e prendete appunti (vabbé, ci ho provato, non c’è bisogno di ridere).

Un social media manager…

  • NON è un tecnico informatico: probabilmente ne sa più di voi su computer, software e dispositivi elettronici, ma non è detto che sappia ripararli e sicuramente farlo non è il suo lavoro. La vostra tastiera si inceppa? Non riuscite a impostare l’email? Non sapete come far partire la stampante? Se non c’è un tecnico a vostra disposizione, provate Google.
  • NON è l’addetto alla ricarica delle batterie: se avete degli smartphone, dei tablet, delle macchine fotografiche aziendali, il social media manager non è l’unico in grado di metterli in ricarica: potete riuscirci da soli. Non è difficile, basta collegare il cavetto. «Ommioddio, qual è il cavetto giusto?!» Quello con lo spinotto che entra nel buco… Sono certo che mamma e papà vi hanno già fatto il discorsetto delle api e dei fiori!
  • NON è un autista né un custode: sì, un social media manager può avere una patente e (se fortunato) anche un’automobile, ma questo non ne fa automaticamente l’addetto al trasporto di cose e persone per fini aziendali. Vi svelo un segreto: esistono i taxi. E, guarda caso, si fanno pagare per il servizio. E sì, se lo piazzate in una stanza a cui tenete molto, il social media manager è in grado di badare che nessun altro entri senza permesso… Ma vi assicuro che un bel cane da guardia potrà darvi soddisfazioni maggiori anche a livello personale.
  • NON è un fotografo né un grafico: è vero, spesso sfrutta fotografie ed elementi grafici nel suo lavoro, ma il più delle volte il social media manager ha ben poche nozioni sull’argomento acquisite da autodidatta: le stesse che avete voi. Volete delle belle foto? Da stampare, pubblicare, distribuire? Chiamate un fotografo. Volete un nuovo design per il vostro sito o la vostra app? Chiamate un grafico.
  • NON è un cameraman né un montatore: è vero, spesso condivide video o animazioni, ma il più delle volte il social media manager se li è fatti girare e montare da professionisti o, nel peggiore dei casi, li ha trovati già belli confezionati su internet. Forse conosce il giusto indispensabile per tagliare un video o creare una GIF animata, ma non è scontato. Se volete un bel video, con le luci giuste, le inquadrature migliori, l’audio perfetto e un montaggio da Oscar, chiamate un video-maker bravo. Se lo volete brutto, vi accontentate di poco, non avete grosse pretese… chiamate un video-maker qualsiasi, non un social media manager!
  • NON è un archivio ambulante di mail e informazioni: se un mese fa il social media manager vi ha mandato una mail, per ritrovarvela dovrà cercarla esattamente come dovreste fare voi. Il «Me la puoi rimandare, se no la devo cercare…» non ha alcun senso. Se invece avete bisogno di informazioni riguardanti un luogo, una persona, un documento finito chissà dove, ciò di cui avete bisogno sono Google, la funzione Cerca del vostro computer, o l’imparare ad essere più ordinati. Per tutte e tre le cose, non occorre un social media manager.
  • NON è l’addetto alla pattumiera: i cestini in ufficio si riempiono in fretta e la puzza inizia a farsi sentire? Se non siete troppo sfortunati, la mamma dovrebbe aver fatto un paio di mani anche a voi… E il bidone là fuori è distante dalla vostra scrivania più o meno quanto da quella del vostro social media manager preferito. Per dire, eh?
  • NON usa WhatsApp per lavoro: sì, come quasi tutti, il social media manager utilizza app di messaggistica istantanea dal proprio smartphone; tuttavia per qualsiasi richiesta inerente al suo lavoro, lo strumento adeguato è la mail aziendale. Gruppi WhatsApp in cui si parla di lavoro (ma non solo, purtroppo) a qualsiasi orario del giorno e della notte verranno prima silenziati e poi archiviati. «Ma non hai visto cosa ti avevo chiesto di fare su WhatsApp?!» Mi spiace, non uso WhatsApp durante l’orario di lavoro. «Ma te l’ho scritto ieri sera alle 23!» Mi spiace, non uso lavorare durante l’orario di WhatsApp.
  • NON è l’uomo addetto alla stampa e ai cartelli sulle porte: la stampante è collegata a tutti i computer dell’ufficio, tutti avete Microsoft Word o simili sul vostro computer (non ci sono scuse, esiste anche Google Docs): non è compito del social media manager scrivere, progettare, stampare e attaccare cartelli di qualsiasi tipo nell’ufficio. Ma fidatevi, se mai lui dovesse aver bisogno di un cartello, saprebbe farselo da solo e probabilmente ci sarebbe scritto: “NON È IL MIO LAVORO!”
  • HA un grande senso dell’umorismo, perché altrimenti non potrebbe mai svolgere un lavoro che spesso consiste nel fare tutto ciò che gli altri non hanno voglia di fare e nel prendersi la colpa per scelte comunicative mal riuscite ideate dai propri superiori. Per questo anche mentre scrive un elenco di compiti non di sua competenza che è costretto a eseguire, sorride e spera di far sorridere anche gli eventuali capi che dovessero leggere, perché…
  • HA un contratto a tempo determinato e un mutuo da pagare.
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